Membro di una banda composta da 13 persone, il 70enne di Travagliato avrebbe rivenduto sul territorio - forse anche nelle farmacie - centinaia di confezioni di medicine.
L’ordinanza firmata dal gip del tribunale di Bologna Gianluca Petragnani Gelosi prevede per 18 persone la custodia cautelare e gli arresti domiciliari. Tra queste c’è anche un bresciano, 70enne, residente a Travagliato. L’accusa è grave: associazione per delinquere aggravata dalle modalità mafiose, finalizzata al furto e alla ricettazione di medicinali, antitumorali, psicofarmaci, medicinali da banco e “da piacere”.
Stando alla ricostruzione del pubblico ministero, l’attività criminale sarebbe partita nel 2014 con i furti messi a segno in 13 farmacie ospedaliere sparse per tutta Italia, furti che hanno fruttato un bottino da circa 3 milioni di euro. Nell’organizzazione criminale il 70enne sarebbe coinvolto in quanto ricettatore dei medicinali rubati, rivenduti poi nel nostro territorio. G.F., queste le iniziali dell’uomo, è stato fermato per due volte mentre trasportava grossi quantitativi di medicinali: la prima volta nell’agosto 2014 a Tortona, e la seconda, tre mesi dopo, mentre trasportava 210 confezioni taroccate di Cialis, il “viagra giallo”.
Fermato e sottoposto all’obbligo di firma, il 70enne per ora si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nel frattempo le indagini hanno scoperto che l’attività criminale messa in campo, con vicinanze alla camorra di Secondigliano, era molto ben organizzata: tutto, dalla pianificazione dei furti alla ricettazione, dal commercio estero alla vendita al dettaglio, era studiato nei minimi particolari.
Egregio dottore, io avrei un dubbio molto forte. Premetto che soffro di Sclerosi Multipla da circa 7 anni (io ne ho 46). All’inizio della malattia, non avevo problemi sessuali di nessun tipo. Con il passare degli anni, però, ho avuto il “classico” calo della prestazione con conseguente aggravio della patologia. Il mio neurologo allora, mi ha prescritto “Viagra” da 50 mg. Mal sopportavo tale dosaggio e principio attivo (mal di testa, vampate di calore, la sensazione di “naso chiuso”), che quindi, riducevo tagliando la pastiglia a metà, ma con gli stessi sintomi; erezione ottima ma un sacco di effetti collaterali. Allora ho cambiato principio: dal sildenafil son passato al tadalafil, con miglioramento riguardo gli effetti collaterali. Prendevo il 5 mg ( cialis one day) che però ora, ha poco effetto “erettivo”. Allora ho aumentato la grammatura, secondo consiglio medico. Son passato dal 20 mg ( con tutti gli’ effetti collaterali presenti), al 10 mg. Ora, sembra strano, ma ho un'erezione dopo l'assunzione di cialis e averci dormito sopra . Quindi non dopo un’ora circa, ma dopo una dormita di almeno 2 ore.(credo dipenda dalla pressione sanguigna) Non capisco….cosa vuol dire, che ora, per far l’amore con mia moglie, devo dormirci sopra? Devo cambiare principio? Mi dica Lei dottore perchè io sono ignorante in materia…. Cordialmente, Michele
Caro Utente,il tadalafil da 10 o 20 mg. ha un'azione farmacologica ottimale dopo qualche ora dall'assunzione,essendo una molecola long-acting,a differenza del sildenafil,vardenafil ed avanafil che si caratterizzano per un'azione veloce,idonea al "on demand".Infine,la sclerosi multipla,essendo una malattia degenerativa,dovrebbe sempre presupporre un monitoraggio periodico della salute generale e genitale.Cordialità.
Il Sildenafil e il Tadalafil, più noti con il loro nome commerciale Viagra e Cialis, ed altrifarmaci similari, sempre usati per risolvere diversi problemi erettivi, sono tutti farmaci capaci di rilasciare la muscolatura liscia dei vasi sanguigni e potenzialmente possono determinare una riduzione della pressione sanguigna.
Se si deve subire un intervento chirurgico, anche non complesso, bisogna semprecomunicare, senza inutili pudori o vergogne, al proprio anestesista che si fa uso di questi farmaci perché, se combinati con altri farmaci, utilizzati normalmente in un’anestesia durante un intervento chirurgico anche semplice, possono diventare pericolosi determinando unariduzione pressoria per altro non sempre facilmente prevedibile e comprensibile.
Queste raccomandazioni vengono ora ribadite dall’American Association of Nurse Anesthetists (AANA) che ancora consiglia sempre a tutti gli uomini, che fanno uso di tali farmaci, di sospenderli almeno 24 ore prima di un eventuale intervento chirurgico; questo per permettere al nostro organismo di “smaltire” in modo adeguato questo tipo di prodotti.
Comunque mai avere alcun imbarazzo nel comunicare al proprio anestesista che si prendono farmaci per superare un disturbo dell’erezione; l’anestesista ha bisogno di sapere queste informazioni per preparare una corretta e sicura strategia per ottenere una valida anestesia, mirata al particolare tipo d’intervento proposto.
Secondo un recente studio, la piccola pastiglia blu che aiuta gli uomini a fare sesso risulterebbe benefica contro attacchi cardiaci e insufficienza cardiaca. Lo scienziato Andrew Trafford ha detto alDaily Express che i risultati della ricerca sono “incredibilmente eccitanti”. I ricercatori dell’Università di Manchester hanno studiato 6.000 pazienti diabetici del Cheshire ai quali è stato dato il Viagra per agevolare la loro vita sessuale. Nonostante i diabetici siano soggetti a problemi di cuore, i partecipanti allo studio non hanno subito maggiori incidenti rispetto a quelli che non avevano assunto il Viagra. Il dottor Trafford ha detto che gli studi dimostrerebbero che questo farmaco, normalmente utilizzare per la disfunzione erettile, in realtà ha un effetto molto pronunciato nel rallentare la progressione dell’insufficienza cardiaca oltre a ridurre il rischio di aritmie fatali. Ha anche aggiunto che i pazienti che utilizzano farmaci contro la disfunzione erettile avrebbero meno probabilità di morire per attacco cardiaco.
Il farmaco dell'amore riduce le probabilità di un attacco cardiaco
Il Viagra fa bene al cuore, e non solo in senso metaforico. Il famoso farmaco che aiuta gli uomini nelle performance sessuali avrebbe anche un effetto positivo sulla salute del cuore maschile.
A dirlo è una ricerca dell'Università di Manchester anticipata dal quotidiano inglese Daily Express. Secondo i risultati dello studio, i pazienti che assumono Viagra hanno meno probabilità di subire un attacco di cuore o di morire per insufficienza cardiaca rispetto agli uomini che non si servono del medicinale per il trattamento dell'impotenza.
Il campione oggetto di analisi era costituito da circa 6mila pazienti diabetici che hanno assunto Viagra in maniera regolare per curare la disfunzione erettile. La molecola di Pfizer sembra rilassare le cellule muscolari nei vasi sanguigni che irrorano il pene, consentendo al sangue di fluire anche in quella zona. In tal modo, aumentano le probabilità di ottenere un'erezione.
Ma lo stesso meccanismo pare essere alla base dell'effetto positivo esercitato sul cuore nel complesso. I ricercatori, che hanno ottenuto un finanziamento dalla British Heart Foundation, sono convinti che PDE5i, l'ingrediente del Viagra che ha appunto il compito di rilassare i vasi sanguigni, prevenga anche i danni alle cellule cardiache.
Tra i più richiesti ci sono le pillole per perdere peso, gli anabolizzanti per gonfiare i muscoli e i farmaci per migliorare le prestazioni sessuali: i rischi sono altissimi, ma pochi lo sanno
Tra gli italiani che navigano sul web, uno su quattro dichiara di aver acquistato almeno unfarmaco su Internet, senza sapere però che il 99,4% dell’offerta è illegale e rappresenta un potenziale rischio per la salute.
È quanto rivela un’indagine dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) realizzata nell’ambito di Fakeshare, un progetto europeo di cooperazione e intelligence per il contrasto alla vendita online di medicinali illegali o contraffatti attraverso farmacie web o rivenditori non autorizzati.
La ricerca è stata fatta su un campione di mille utenti che si connettono a Internet più di una volta alla settimana. Il 25% (un dato cresciuto enormemente in appena due anni, corrispondente al 2-4% della popolazione generale) ha dichiarato di aver acquistatoalmeno un farmaco online, mentre il 44% ha dichiarato di vedere positivamente la possibilità di acquistare sul web.
Tra i prodotti più ricercati ci sono quelli dimagranti (28%), i rimedi contro l’influenza(27%), gli anabolizzanti per gonfiare i muscoli e le immancabili “pillole dell’amore” contro la disfunzione erettile. A sorpresa si stanno facendo strada anche terapie costosissime come gli anticorpi monoclonali per il cancro o i “superfarmaci” per l’epatite C.
«Nel migliore dei casi questi farmaci non contengono nulla, ma possono essere molto pericolosi. La cosa interessante – afferma il direttore generale dell’Aifa, Luca Pani – è che non c’è nessuna percezione del rischio legato all’acquisto online di medicinali da fonti non sicure come i siti Internet non autorizzati. Lo dimostrano casi recenti come quello della morte di un giovane culturista di Foggia, dovuta, secondo le prime ricostruzioni, all’assunzione di una sostanza anabolizzante illegale. Ma esistono anche molti altri casi dieffetti collaterali letali, riconducibili a farmaci acquistati da canali illegali».
Dietro al fenomeno, sottolineano gli esperti, c’è il crimine organizzato, il cui fatturato cresce di più del 10% all’anno: basti pensare che se un chilo di oro costa 45 mila euro, spiega Pani, un chilo di anticorpo monoclonale costa 8 milioni di euro.
Anche i canali utilizzati sono in continua evoluzione, secondo quanto afferma Domenico Di Giorgio, direttore dell’ufficio Qualità dei prodotti e contraffazione dell’Aifa. «Noi collaboriamo molto con i siti di commercio online, come ad esempio eBay. Ci è capitato di trovare un annuncio che vendeva Viagra nascosto tra gli annunci di musica – racconta – o anche una persona che vendeva flaconi vuoti di Viagra, ma allo stesso prezzo del Viagra. I dati dell’operazione Pangea di Interpol ogni anno aumentano e ogni anno scopriamo nuovi canali, la crescita si vede anche su quello. Il fatto stesso che in una operazione consolidata come Pangea non si osservi una diminuzione dei sequestri è preoccupante».
Si è destinati a contattare l’impotenza ogni volta che il cambiamento lo si cerca negli altri e non in sé stessi. Innamorati delusi segnatevi, da qualche parte, questa frase, possibilmente portatela sempre con voi e andate a rileggerla ogni tanto. Sebbene dubiti, in genere, che offrire soluzioni o consigli possa essere di qualche utilità, riassumere un po’ di “sana” comune esperienza credo possa permettere di sentirsi meno sbagliati. E, quando si parla di amare, le conseguenze possono essere anche tali, si sa. Della parola cambiamento c’è un utilizzo diffuso, soprattutto nel campo della psicologia; esso è il fine ultimo, vi si cerca la chiave per combattere ogni malessere, modificare vecchi schemi comportamentali, ridare slancio alla propria vita. Il risultato ottenuto è il primo parametro del grado di cambiamento realizzato, il semplice stare meglio può essere un esito più che decente.
Quando le cose non vanno, di solito, si danno due possibili spiegazioni: sono sbagliato io o sono sbagliati gli altri; le vie di mezzo possono essere soluzioni razionali, ma emotivamente poco convincenti. Se in medio stat virtus, non sempre è la virtus quello che sta maggiormente a cuore alle persone. Pensare di poter cambiare l’altro ha un potere di seduzione tale che, per trovare qualcuno che non ne abbia esperienza, bisognerebbe quanto meno spostarsi di pianeta, al momento cosa poco praticabile. Nulla di cui vergognarsi comunque, anzi siatene un po’ orgogliosi, èattraverso gli errori che ci si corregge. Per quanto poco si desideri parlare dei propri insuccessi, sono loro a formare quel che siamo. Vi assicuro che scriverlo è molto più facile che pensarlo, ma è così. Quel che non si realizza può avere da dire non meno di quel che si realizza, a patto di prestargli attenzione.
L’altro non cambia, se siamo noi a volerlo, ma se è lui a deciderlo e solo nell’ipotesi che sia sempre lui ad avvertire come necessaria la messa in discussione del proprio comportamento; in caso contrario rispedirà tutto al mittente, anche con una certa forza di persuasione e, sebbene egli agisca per il proprio unico interesse, pur non volendolo, qualcosa di sensato può esservi sempre preso. E’ semplice ed immediato pensare che siano gli altri ad essere sbagliati. Non che gli altri siano effettivamente sempre questo gran modello di salute mentale, siamo d’accordo, ma, se a questi ci leghiamo, siamo noi a sceglierlo, se le casualità esistono è possibile che non collaborino. E’ vero, con in campo i sentimenti, a parole, siam leoni, mentre a fatti, decisamente qualcosa in meno, ma è indubbio che ricerchiamo anche proprio la diversità nella quale non solo ci si è imbattuti, ma di cui ci si è anche invaghiti. Sono convinto che, se certe persone cambiassero come desidererebbero i loro partner, avremmo molti più fallimenti di coppia di quanti ce ne siano mai stati finora.
Non provate a spiegare con la ragione l’essere umano, della ragione si serve solo quando gli fa più comodo per poi dimenticarla nel momento del bisogno. Siamo a lei debitori nella vana speranza che non pretenda mai il saldo, ma possiamo solo aumentare il debito o rimandare continuamente l’ultima rata. Soffrire dà dipendenza, è una droga facile da reperire, molto potente, non costa nulla, non scatena riprovazione sociale ed è perfettamente legale. Le comunità per i tossici della sofferenza sono a cielo aperto e accolgono chiunque, senza distinzione. Se non si può cambiare una persona si contatta l’impotenza, ma anche l’“in- potenza” che è dentro di noi per uscire fuori da quella situazione, il cambiamento possibile è solo quello che parte da sé stessi e si conclude laddove è iniziato. E’ un attimo pensare che ad essere sbagliati siamo noi, ma, anche se così fosse, su di noi abbiamo il potere di agire che sull’altro non potremo mai avere. E’ proprio il caso di dire che, se siamo noi il problema, siamo noi anche la soluzione. Il sentirsi disarmati è solo essere diversamente armati.
Guai a esagerare con l’esercizio fisico perché ad andarci di mezzo può essere la sfera sessuale, sia per lei che soprattutto per lui. Nei rischi legati alla troppa attività rientrano un eccesso di palestra, a iniziare dal culturismo, ma anche l’atletica leggera, l’equitazione e il ciclismo professionali.
Disfunzione erettile per il 50% degli over 50
Lo sostengono gli urologi nel corso del congresso romano “Qualità di vita in urologia e andrologia” promosso e organizzato da Francesco Sasso dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Roma-Fondazione Gemelli con il patrocinio della Società italiana di urologia. Nel corso dei lavori, è stato sottolineato che il troppo esercizio fisico è tra le cause della disfunzione erettile, disturbo che nel mondo colpisce 100 milioni di uomini e che in Italia riguarda dopo i 50 anni quasi il 50% degli uomini. Altra causa è l’uso di sostanze dopanti.
Attenzione a bicicletta ed eccesso di corsa
“Nell’uomo”, spiega Sasso, “l’uso della bicicletta determina una compressione della zona perineale che provoca un mancato afflusso di sangue e di conseguenza la perdita di elasticità”. Per quanto riguarda anche la corsa prolungata, l’overtraining, cioè l’atletica leggera che superi i 100 chilometri alla settimana.
“L’esercizio fisico deve essere ben condotto”
Da tutto ciò discende una raccomandazione: “L’esercizio fisico deve essere ben condotto e così migliora la salute sessuale”.