Forse non tutti lo sanno, ma l’impotenza maschile può essere uno dei primi segnali di problemi o di un aumentato rischio cardiovascolare. Tanto che il Viagra, la pillola blu per antonomasia, nota per combattere la disfunzione erettile, potrebbe far bene anche al cuore. Già varie prove lo suggerivano e oggi uno studio dell’Ospedale universitario Karolinska a Stoccolma indica che il Viagra e altri farmaci della stessa categoria potrebbero prolungare la sopravvivenza dei pazienti cardiopatici più di terapie locali sempre contro l’impotenza. I risultati sono pubblicati sul Journal of the American College of Cardiology.
Sesso e salute cardiaca, in qualche modo collegati La storia del Viagra è collegata da tempo a quella della salute cardiaca. Il farmaco, infatti, è stato sintetizzato per la prima volta nel 1989 e studiato nell’essere umano nei primi anni ’90. Nacque con l’obiettivo di trattare l’ipertensione arteriosa e l’angina pectoris. Tuttavia fin dall’inizio mostrò scarsi risultati e si palesò invece un effetto collaterale particolare, ovvero una dilatazione dei vasi che favoriva l’erezione.
Anche l’aneddoto storico, dunque, sembra suggerire un collegamento fra impotenza e salute del cuore. E diversi studi hanno mostrato che l’impotenza maschile è spesso un primo campanello d’allarme di malattie cardiovascolari. Una delle motivazioni è probabilmente da rintracciare nel collegamento fra disfunzione erettile e disfunzione endoteliale – dove l’endotelio è il rivestimento dei vasi sanguigni, linfatici e del cuore. Questo legame è stato mostrato da vari studi, fra cui un articolo sulla rivista Vascular Medicine, che suggeriva di porre attenzione alla disfunzione erettile, soprattutto nei più giovani, come segno di allerta per problemi cardiaci.
Le terapie contro la disfunzione erettile Ad oggi le principali opzioni terapeutiche disponibili per l’impotenza sono due. La prima consiste in una terapia locale, tramite iniezioni intracavernose, con alprostadil, un farmaco che dilata i vasi sanguigni e favorisce l’erezione. L’alternativa, sistemica (in compresse), è rappresentata dagli inibitori delle PDE5 – enzimi che concorrono alla tumescenza del pene e all’erezione. Questi inibitori sono il sildenafil (nome commerciale Viagra), il tadalafil e il vardenafil.
Ma gli inibitori delle PDE5 sono dei vasodilatatori e abbassano la pressione sanguigna e per questo non erano raccomandati nei pazienti con coronaropatie a causa dell’aumentato rischio di infarto. Tuttavia, nel 2017, il gruppo di Martin Holzmann, che coordina anche lo studio odierno, aveva mostrato che gli uomini che avevano avuto un infarto tolleravano bene il farmaco. Non solo: il Viagra risultava migliorare la loro sopravvivenza e proteggere dal rischio di un nuovo infarto o di insufficienza cardiaca.
Lo studio di oggi sul Viagra I ricercatori hanno comparato gli effetti positivi e negativi dei due principali tipi di trattamento contro la disfunzione erettile, quella con aprostadil e quella con gli inibitori delle PDE5, fra cui il Viagra. Per farlo hanno analizzato i dati di 16.500 pazienti che hanno ricevuto la terapia con gli inibitori delle PDE5 e meno di 2mila con alprostadil. Tutti i pazienti erano cardiopatici e almeno sei mesi prima di iniziare il trattamento avevano avuto un infarto, un intervento chirurgico di angioplastica con palloncino o un bypass aortocoronarico (l’intervento più frequente). L’attesa di sei mesi non è casuale, dato che in questa finestra di tempo il rischio di un nuovo infarto è maggiore.
Viagra o terapia locale? Lo studio mostra che i pazienti che hanno ricevuto Viagra o altri inibitori delle PDE5 vivono più a lungo rispetto a quelli trattati con alprostadil. Inoltre hanno un minore rischio di un nuovo infarto, di insufficienza cardiaca e di altri interventi chirurgici come quelli citati. La protezione risulta dipendente dalla dose e pertanto aumenta all’aumentare della frequenza con cui il farmaco viene assunto. Per ora non è possibile stabilire un nesso di causa-effetto dato che lo studio ha analizzato dati provenienti dai registri dei pazienti.
“È possibile – sottolinea Martin Holzmann – che i pazienti che hanno ricevuto gli inibitori della PDE5 fossero più in salute di quelli trattati con alprostadil e quindi avessero un rischio inferiore”. Per comprendere se effettivamente il farmaco ha un ruolo e qual è il suo impatto bisognerebbe dividere i pazienti in due gruppi e assegnarli in maniera casuale a ciascuno dei due. “I risultati ottenuti oggi – commenta l’autore – ci forniscono ottimi motivi per intraprendere uno studio del genere”.
Un motivo in più per rompere il muro dell’imbarazzo In ogni caso, visto che la disfunzione erettile è un problema diffuso e che farmaci come il Viagra potrebbero far bene anche alla salute cardiaca, l’auspicio degli autori è che questo risultato fornisca una ragione in più per i pazienti per rompere il muro dell’imbarazzo e affrontare l’argomento con il medico. In Italia – come in Svezia, dove è svolto lo studio – il Viagra e farmaci analoghi sono venduti sotto presentazione della prescrizione medica. Anche alprostadil è soggetto a prescrizione medica ed è importante che anche in questo caso il medico sia informato e consideri insieme al paziente l’opportunità del trattamento.
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| Lunedì 06 Settembre 2021 - 04:46 am |
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Ve l’avevamo annunciata ed ecco che, dopo un giorno di attesa, è online la seconda puntata di Qi Education. Il protagonista è sempre Nicola, il 73enne che armato di martello apre le mandorle sul lungomare di San Cataldo. Questa volta, però, il tema è abbastanza “scottante”: anziani e l’uso del viagra.
Nicola non riesce a capacitarsi del fatto che uomini della sua età si ostinino a voler avere una vita sessualmente attiva grazie all’uso del viagra. “Fasce male” urla col suo fare ormai diventato virale.
Un esempio è dato da un suo parente chiamato Colino Bombone che, dopo la morte della moglie, si è trovato una compagna con cui passare gli ultimi anni della sua vita. Un soprannome meritatissimo visto che tutti sanno quanto Colino, grazie all’uso della pillolina blu, riesca ad essere bello arzillo sotto le coperte.
“Lo fa due volte al giorno, ma come fa mi chiedo”. Nicola non riesce proprio a capire con quale forza il suo parente possa ancora pensare a queste cose che per lui sono legate alla giovinezza.
Un altro problema è anche causato dalle mogli gelose. Dopo il caso di Lorena Bobbitt, tutte minacciamo di tagliare il membro se solo ci si azzarda ad essere infedeli. Insomma, Nicola invita i suoi coetanei a resistere alla pillola blu e a lasciare a riposo quello che un tempo scattava sull’attenti anche in momenti meno opportuni.
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| Venerdì 20 Agosto 2021 - 04:30 am |
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Gli integratori sessuali fanno bene alla vita di coppia migliorando le prestazioni e i benefici in camera da letto per la gioia di entrambi.
l sesso è una parte importante della relazione di coppia, ma spesso subentrano problemi e difficoltà per cui diventa difficile lasciarsi andare. Per fronteggiare le problematiche in camera da letto, gli integratori sessuali possono fornire un aiuto maggiore per il benessere della coppia e della relazione, in generale.
Integratori sessuali
La sessualità è da sempre un tema molto delicato e complesso. Una vita sessuale particolarmente soddisfacente è utile sia per il benessere del singolo, ma anche della coppia, in generale, che trae giovamento da questa esperienza. Un problema o una disfunzione a livello sessuale può rendere la vita alquanto spiacevole innescando una serie di meccanismi, quali ansia, depressione, ma anche insicurezza che non fanno bene alla coppia ed è fonte di dissidi.
Per venire incontro a queste difficoltà e disfunzioni in camera da letto che attraversano sia donne che uomini, la soluzione potrebbe essere quella di affidarsi a degli integratori sessuali. Sono prodotti solitamente a base di piante o erbe, quindi con ingredienti naturali che hanno lo scopo di migliorare le prestazioni e di conseguenza il benessere sessuale della coppia.
Sono prodotti, dei veri e propri integratori che stimolano la mente, le emozioni aumentando il piacere, la libido, migliorano l’eccitazione, oltre a favorire le prestazioni per una esperienza sessuale soddisfacente per entrambi i partner. Sono integratori sessuali che lavorano su più fronti dal momento che migliorano l’equilibrio ormonale, favoriscono la vasodilatazione, anche verso il membro.
Dal momento che i disagi e le problematiche in camera da letto hanno origine diversa, bisogna considerare anche quale scegliere, tra le tante tipologie di integratori sessuali che si trovano in commercio e il migliore è Tauro Plus che aiuta a migliorare la vita di coppia. Possono essere particolarmente utili quando l’ansia, lo stress prendono il sopravvento al punto da inibire le proprie performance in camera da letto.
Integratori sessuali: funzionano?
In alcuni periodi, dovuti ad ansia o stress, l’uomo può avvertire e vivere un calo del desiderio che rischia di pregiudicare il rapporto sessuale e di conseguenza la relazione di coppia. Proprio in questi casi, molti uomini si domandano se gli integratori sesssuali possono aiutare e funzionare nel giusto modo. In base ad alcune ricerche e studi che sono stati fatti in merito, sembra che questi supporti a base di ingredienti naturali possano funzionare.
Sono prodotti considerati efficaci e funzionali sia dagli stessi esperti, ma anche dai consumatori stessi. Permettono di ottenere importanti risultati in modo da migliorare le proprie prestazioni. Solitamente sono a base di ingredienti naturali che permettono, grazie alle varie proprietà e benefici, di apportare un miglioramento alla vita sessuale e avere notti di fuoco con la partner.
Per esempio, un integratore sessuale come Tauro Plus ha al suo interno, tra i vari componenti principali, il ginseng, una radice che ha proprietà benefiche dal momento che funge da eccitante e stimolante, aumentano la carica sessuale e concedono prestazioni sotto le lenzuola di altissimo livello. Alcuni integratori sessuali hanno come ingrediente la maca del Perù che contrasta la disfunzione sessuale e migliora la circolazione sanguigna.
La taurina è un altro ingrediente utile in quanto migliora il senso di resistenza durante il rapporto ed è considerato un ottimo afrodisiaco. Non comporta rischi per la salute e quindi si può dire che funzionano in modo efficace.
Integratori sessuali: il viagra naturale
Tra i tanti integratori sessuali che si trovano sul mercato, il migliore, secondo esperti e consumatori, è Tauro Plus, considerato un viagra naturale per i suoi benefici e i vantaggi che permette di ottenere all’interno della coppia e della relazione sessuale. Un integratore di origine italiana che migliora le prestazioni sessuali, permette di essere maggiormente reattivo affinché il rapporto sia più coinvolgente.
Un integratore a base naturale che combatte una disfunzione sessuale molto comune tra gli uomini, ovvero l’eiaculazione precoce. Permette di aumentare la libido, il desiderio, la potenza e anche la durata delle proprie performance a livello sessuale con gioia da parte della partner stessa.
Si compone di ingredienti naturali che garantiscono risultati eccellenti fornendo il massimo del vigore e della potenza. Non ha controindicazioni o effetti collaterali proprio perché all’interno si trovano componenti di origine naturale, come:
Ginseng: aumenta il rilascio di ossido nitrico e del testosterone in modo da dare una accelerata alla libido
Vitamina C: stimola la frequenza dei rapporti sessuali e rilascia ossitocina migliorando così l’umore
Tribulus terrestris: una pianta che si usa da parecchio tempo in India in quanto aumenta la fertilità sia maschile che femminile
Taurina: contrasta e combatte l’eiaculazione precoce, oltre ad aumentare la motilità degli spermatozoi
Arginina: regola l’attività sessuale migliorando le prestazioni in camera da letto.
Grazie ai benefici e alla sicurezza, è riconosciuto universalmente come il viagra naturale. Per chi volesse ordinarlo, o per saperne di più, è possibile cliccare qui o sulla seguente immagine
Gli ingredienti sono di ottima qualità e forniscono i giusti benefici all’apparato sessuale. Inoltre, aiutano i vasi sanguigni a mantenere l’attività stimolando i centri nevralgici dell’organismo.
Consigliato perché migliora la vita di coppia ed è un prodotto naturale.
Basta assumerne una o due compresse prima del rapporto sessuale per ottenere importanti benefici.
Essendo originale ed esclusivo, non è possibile reperirlo nei negozi fisici o i siti di e-commerce. Per poterlo ordinare, bisogna collegarsi al sito ufficiale del prodotto, compilare il modulo con i dati personali e inviare l’ordine. Tauro Plus è in vendita al prezzo di 49€ invece di 82 con la spedizione gratis. Per il pagamento è possibile scegliere tra la carta di credito, Paypal o anche in contrassegno, quindi in contanti al corriere alla consegna.
La sua presenza in integratori alimentari venduti senza ricetta medica e senza prescrizione può portare a reazioni avverse.
Sildenafil, il principio attivo che si ritrova nel Viagra, è stato rintracciato in due integratori alimentari e il Ministero della Salute ha pubblicato immediatamente un avviso di sicurezza per due prodotti che vengono dal Regno Unito.
Per questo motivo è stato diramato dal Ministero della Salute l’avviso di sicurezza riguardo due integratori
Il Ministero della Salute ha pubblicato sul proprio sito ufficiale un avviso di sicurezza riguardo due integratori alimentari che contengono Sildenafil. (Consumatore.com)
La notizia riportata su altri giornali
Il Ministero della Salute fornisce tutte le informazioni utili del caso per individuare questi due prodotti. Integratori alimentari, da parte del Ministero della Salute è arrivata una segnalazione che riguarda un potenziale rischio per la salute dei consumatori. (RicettaSprint)
(LaPresse/AP) – Almeno 230 palestinesi sono stati uccisi, tra cui 65 bambini e 39 donne, 1.710 i feriti. Circa 58.000 i palestinesi fuggiti dalle loro case (LaPresse)
Decisivo per il successo dell’operazione è stato l’accertamento analitico effettuato dal Laboratorio analisi alimenti e sicurezza dei prodotti dell’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima, su incarico dei NAS di Parma. (Alto Adige)
In particolare, due prodotti, venduti anche sul web contengono sostanze vietate e dannose per la nostra salute. Fonte di riferimento: Ministero della salute. Sugli integratori, leggi anche: (greenMe.it)
I siti internet attraverso i quali i falsi integratori venivano proposti per la vendita in Italia sono stati oscurati dal Reparto Operativo del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute. (La Repubblica)
Si tratta di un inibitore della fosfodiesterasi di tipo 5 usato nel trattamento delle disfunzioni erettili e dell’impotenza. In particolare, due prodotti, venduti anche sul web contengono sostanze vietate e dannose per la nostra salute. (greenMe.it)
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| Venerdì 21 Maggio 2021 - 01:33 am |
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Forse non tutti lo sanno, ma l’impotenza maschile può essere uno dei primi segnali di problemi o di un aumentato rischio cardiovascolare. Tanto che il Viagra, la pillola blu per antonomasia, nota per combattere la disfunzione erettile, potrebbe far bene anche al cuore. Già varie prove lo suggerivano e oggi uno studio dell’Ospedale universitario Karolinska a Stoccolma indica che il Viagra e altri farmaci della stessa categoria potrebbero prolungare la sopravvivenza dei pazienti cardiopatici più di terapie locali sempre contro l’impotenza. I risultati sono pubblicati sul Journal of the American College of Cardiology.
Sesso e salute cardiaca, in qualche modo collegati
La storia del Viagra è collegata da tempo a quella della salute cardiaca. Il farmaco, infatti, è stato sintetizzato per la prima volta nel 1989 e studiato nell’essere umano nei primi anni ’90. Nacque con l’obiettivo di trattare l’ipertensione arteriosa e l’angina pectoris. Tuttavia fin dall’inizio mostrò scarsi risultati e si palesò invece un effetto collaterale particolare, ovvero una dilatazione dei vasi che favoriva l’erezione.
Anche l’aneddoto storico, dunque, sembra suggerire un collegamento fra impotenza e salute del cuore. E diversi studi hanno mostrato che l’impotenza maschile è spesso un primo campanello d’allarme di malattie cardiovascolari. Una delle motivazioni è probabilmente da rintracciare nel collegamento fra disfunzione erettile e disfunzione endoteliale – dove l’endotelio è il rivestimento dei vasi sanguigni, linfatici e del cuore. Questo legame è stato mostrato da vari studi, fra cui un articolo sulla rivista Vascular Medicine, che suggeriva di porre attenzione alla disfunzione erettile, soprattutto nei più giovani, come segno di allerta per problemi cardiaci.
Le terapie contro la disfunzione erettile
Ad oggi le principali opzioni terapeutiche disponibili per l’impotenza sono due. La prima consiste in una terapia locale, tramite iniezioni intracavernose, con alprostadil, un farmaco che dilata i vasi sanguigni e favorisce l’erezione. L’alternativa, sistemica (in compresse), è rappresentata dagli inibitori delle PDE5 – enzimi che concorrono alla tumescenza del pene e all’erezione. Questi inibitori sono il sildenafil (nome commerciale Viagra), il tadalafil e il vardenafil.
Ma gli inibitori delle PDE5 sono dei vasodilatatori e abbassano la pressione sanguigna e per questo non erano raccomandati nei pazienti con coronaropatie a causa dell’aumentato rischio di infarto. Tuttavia, nel 2017, il gruppo di Martin Holzmann, che coordina anche lo studio odierno, aveva mostrato che gli uomini che avevano avuto un infarto tolleravano bene il farmaco. Non solo: il Viagrarisultava migliorare la loro sopravvivenza e proteggere dal rischio di un nuovo infarto o di insufficienza cardiaca.
Lo studio di oggi sul Viagra
I ricercatori hanno comparato gli effetti positivi e negativi dei due principali tipi di trattamento contro la disfunzione erettile, quella con aprostadil e quella con gli inibitori delle PDE5, fra cui il Viagra. Per farlo hanno analizzato i dati di 16.500 pazienti che hanno ricevuto la terapia con gli inibitori delle PDE5 e meno di 2mila con alprostadil. Tutti i pazienti erano cardiopatici e almeno sei mesi prima di iniziare il trattamento avevano avuto un infarto, un intervento chirurgico di angioplastica con palloncino o un bypass aortocoronarico (l’intervento più frequente). L’attesa di sei mesi non è casuale, dato che in questa finestra di tempo il rischio di un nuovo infarto è maggiore.
Viagra o terapia locale?
Lo studio mostra che i pazienti che hanno ricevuto Viagra o altri inibitori delle PDE5 vivono più a lungo rispetto a quelli trattati con alprostadil. Inoltre hanno un minore rischio di un nuovo infarto, di insufficienza cardiaca e di altri interventi chirurgici come quelli citati. La protezione risulta dipendente dalla dose e pertanto aumenta all’aumentare della frequenza con cui il farmaco viene assunto. Per ora non è possibile stabilire un nesso di causa-effetto dato che lo studio ha analizzato dati provenienti dai registri dei pazienti.
“È possibile – sottolinea Martin Holzmann – che i pazienti che hanno ricevuto gli inibitori della PDE5 fossero più in salute di quelli trattati con alprostadil e quindi avessero un rischio inferiore”. Per comprendere se effettivamente il farmaco ha un ruolo e qual è il suo impatto bisognerebbe dividere i pazienti in due gruppi e assegnarli in maniera casuale a ciascuno dei due. “I risultati ottenuti oggi – commenta l’autore – ci forniscono ottimi motivi per intraprendere uno studio del genere”.
Un motivo in più per rompere il muro dell’imbarazzo
In ogni caso, visto che la disfunzione erettile è un problema diffuso e che farmaci come il Viagra potrebbero far bene anche alla salute cardiaca, l’auspicio degli autori è che questo risultato fornisca una ragione in più per i pazienti per rompere il muro dell’imbarazzo e affrontare l’argomento con il medico. In Italia – come in Svezia, dove è svolto lo studio – il Viagra e farmaci analoghi sono venduti sotto presentazione della prescrizione medica. Anche alprostadil è soggetto a prescrizione medica ed è importante che anche in questo caso il medico sia informato e consideri insieme al paziente l’opportunità del trattamento.
Il Dottor Matteo Gallidabino, ticinese, ci descrive una ricerca internazionale di cui fa parte: «La nostra tecnica può servire per qualsiasi prodotto, anche per i tanti presunti medicamenti anti COVID»
Cosa c’entra il Viagra con la pandemia? Niente. Anche se, a ben vedere, un legame c’è. Parliamo di una ricerca internazionale, nella quale viene descritto un approccio nuovo (e rivoluzionario) per l’identificazione dei farmaci contraffatti. Fra cui, appunto, il noto rimedio per la disfunzione erettile. Il farmaco più contraffatto di tutti, proprio così. Allargando il campo, questa tecnica potrebbe tornare utile per intercettare anche i tanti, tantissimi prodotti anti-coronavirus spacciati per miracolosi sul mercato nero. E, proprio per questo, pericolosi. «È un problema globale» ammette Matteo Gallidabino, dottore in scienze forensi e docente presso la Northumbria University di Newcastle. Ticinese, trentacinque anni, Gallidabino ha partecipato alla citata ricerca. Dando il suo contributo
Le due società hanno sviluppato congiuntamente un vaccino che è risultato efficace al 90% contro l’infezione da Covid-19 durante la fase tre dello studio. Pfizer, fondata nel 1849 dai cugini Charles Pfizer e Charles Erhardt, di origine tedesca, vede tra i farmaci prodotti alcuni che figurano tra i più richiesti in tutto il mondo: basti pensare allo Xanax, al Tavor, all'antibiotico Zitromax e al Viagra. La seconda si occupa di biotecnologia e, in particolare, dello sviluppo e della produzione di immunoterapie
Nel quartier generale di Pfizer, a New York, l'entusiasmo si respira nell'aria anche se i dipendenti sono in smart working. Alla stampa, lo manifesta il numero uno della società, Albert Bourla, secondo cui oggi è "un grande giorno per la scienza e l'umanità". Sicuramente, quello del vaccino anti Covid, sviluppato congiuntamente con Biontech, rappresenta un grande colpo per la più grande società del mondo operante nel settore della ricerca, della produzione e della commercializzazione di farmaci. Il vaccino sviluppato dalle due società è risultato efficace al 90% contro l’infezione da Covid-19 durante la fase tre dello studio, che è ancora in corso. E se l'efficienza dell'antidoto dovesse essere confermata al 100%, entrerà davvero nella storia. C’è da dire però che, in realtà, la società fondata nel 1849 dai cugini Charles Pfizer e Charles Erhardt, di origine tedesca, nella storia c'è già. Questo perché tra i farmaci prodotti figurano alcuni tra i più richiesti in tutto il mondo: basti pensare allo Xanax, al Tavor, all'antibiotico Zitromax e al Viagra.
Dal piccolo laboratorio a leader mondiale
Sono passati 160 anni da quando, in un piccolo laboratorio di Brooklyn, un chimico e un pasticcere decisero di commercializzare la santonina, un antiparassitario molto efficace ma poco usato per via del sapore. Lo resero appetibile mescolandolo in un composto a base di mandorle e inserendolo in un caramello candito. Poi, nel corso degli anni, Pfizer ha sviluppato notevoli ricerche scientifiche, scoprendo le più varie formule, come quella per la produzione di acido citrico che tornò utile nella produzione di massa di penicillina durante la Seconda guerra mondiale. E ha aperto la strada anche alla commercializzazione e al consumo di massa degli integratori e delle vitamine. Attraverso varie fusioni, Pfizer è diventato il laboratorio leader a livello mondiale nel settore biofarmaceutico. Al punto che ora conta quasi 97mila dipendenti (dopo le forti ristrutturazioni degli scorsi decenni) e un fatturato di 52,5 miliardi di dollari.
Il boom con il Viagra
Il colosso farmaceutico ha registrato il suo boom nel 1998, con il Viagra. Era il 27 maggio, quando la Food and Drug Administration rilasciò l'autorizzazione per la vendita della famosa "pillola blu" sul territorio statunitense e soltanto quel giorno si registrarono ben 65 milioni di prescrizioni mediche in tutto il mondo. In realtà, i ricercatori di Pfizer stavano testando il sildenafil come rimedio all’angina pectoris, quando scoprirono la sua capacità di guarire le disfunzioni erettili. Un vero e proprio toccasana per i conti. Anche Pfizer tuttavia ha "sofferto" per il Covid: nel terzo trimestre l'impatto ammonterebbe a 500 milioni visto che gli utili sono scesi del 71%, e il giro d'affari è calato del 4% a 12,13 miliardi di dollari, al di sotto delle attese degli analisti che erano per ricavi per 12,31 miliardi. Per il 2020 la forbice di utili è stata ristretta a 2,88-2,93 dollari ad azione contro i 2,85-2,95 indicati in precedenza.
Biontech, la società tedesca partner
Meno conosciuta ma ugualmente accreditata presso il mondo della ricerca è Biontech, la società tedesca partner di Pfizer nella corsa al vaccino, che si occupa di biotecnologia e, in particolare, dello sviluppo e della produzione di immunoterapie. Quotata al Nasdaq dal 2019, Biontech può vantare un giro d'affari da 797,65 milioni. Nonostante il risultato operativo negativo per 54,69 milioni, in appena un anno il titolo è salito in Borsa del 440%. I siti produttivi e di ricerca sono otto: sei in Germania, uno a San Diego e un altro a Cambridge. Un gruppo giovanissimo, con i suoi 1.300 dipendenti, di 61 diverse nazionalità, che hanno un'età media poco sopra i 34 anni. Ma soprattutto di altissima qualità, con il 25% dei lavoratori in grado di poter vantare un Phd.
Operazione eseguita dagli agenti dell'Agenzia Dogane e Monopoli in collaborazione con la Guardia di Finanza
Continua l’impegno dell’Agenzia Dogane e Monopoli (Adm) contro il traffico illecito di farmaci e a tutela della salute. Nelle scorse ore i funzionari, in servizio presso l’aeroporto di Fiumicino, hanno bloccato, in collaborazione con la Guardia di Finanza, un carico di oltre 7.000 compresse di sildenafil, il cui nome commerciale più diffuso è viagra, arrivato con un volo da Addis Abeba.(fonte Ansa)
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| Venerdì 02 Ottobre 2020 - 02:44 am |
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