Problemi con il desiderio sessuale? Si sa, noi donne non siamo delle macchine del sesso e ci sono giorni nei quali salteremmo al collo del primo “manzo” che passa e altri nei quali non riuscirebbe ad eccitarci nemmeno un Jude Law steso nudo sulla macchina delle fotocopie del nostro ufficio. La scienza lo sa e per venirci incontro ha inventato il viagra femminile, un pillola rosa capace di controllare e aumentare in maniera esponenziale la nostra libido nei momenti di intimità.
Un “pillola” per domarla
Purtroppo il viagra femminile esiste da tanti anni ma non ha avuto la stessa fortuna del suo fratello maschile. Forse però solo in questi ultimi mesi è finalmente arrivata una chiave di volta per rendere a questo farmaco la fama che merita. Il prodotto si chiama Vyleesi ed è un farmaco capace di curare il disturbo ipoattivo del desiderio sessuale, ossia la situazione che causa una vera e propria apatia sessuale nelle donne.
Quindi no fanciulle, non è una medicina da assumere a cuore leggero. Infatti serve per curare un problema molto grave che affligge donne in tutto il mondo, di cui solo 6 milioni in USA.
Vyleesi non è una pillola ma viene somministrato nella coscia attraverso un’epipen. Dopo l’assunzione è possibile anche consumare alcol e la puntura va fatta rigorosamente 45 minuti prima del sesso. Non è quindi l’ideale per una scappatella veloce, ma perfetto per quando si ha del tempo per i preliminari.
Dunque la differenza con il viagra maschile, anche solo per assunzione, sembra molto evidente. Un’altra grandissima differenza è che il viagra maschile agisce in maniera meccanica sull’erezione, mentre per le donne il calo di desiderio è solo una questione psicologica e ormonale, quindi il farmaco agisce in questa maniera.
Decine e decine di confezioni di Viagra e Cialis, gli ormoni della crescita, è il bottino di un furto messo a segno ieri ai danni un deposito farmaceutico nella zona industriale di Brindisi. E' accaduto alle prime luci dell'alba, ad essere presa di mira l'azienda Alleanza Salute distribuzione Spa che si trova in viale Enrico Fermi, zona industriale di Brindisi, una azienda che abitualmente si occupa di rifornire di farmaci alle farmacie di Brindisi e provincia.
Stando ad una prima ricostruzione fatta dagli uomini della Questura, il furto sarebbe stato perpetrato tra le cinque e le sei del mattino, ma è stato scoperto alle 6.30, quando il magazzino è stato aperto dal personale dell'azienda. I malviventi sarebbero entrati nei locali del deposito praticando un foro sul retro della struttura che si affaccia in aperta campagna. Dopo di ché si sarebbero introdotti all'interno per fare incetta di Viagra e Cialis, il cosiddetto omone della crescita. Un bottino considerevole se si tiene conto del valore di questi farmaci. La dinamica del furto è stata ricostruita grazie alle immagini delle telecamere di video sorveglianza posizionate all'interno e all'esterno della struttura.
Gli investigatori hanno individuato nel video almeno tre soggetti con volto travisato che fanno irruzione nei magazzini. Stando all'esame della polizia scientifica i malviventi per praticare il buco avrebbero utilizzato un piccolo martello pneumatico, evidentemente il fatto che l'azienda si trovasse nella zona industriale della città e per di più limitrofa alla campagna, ha consentito loro di lavorare indisturbati. Tuttavia si sta verificando se sia scattato o meno il sistema di allarme che in ogni modo potrebbe essere non stato sufficiente a mettere in allerta l'istituto di vigilanza visto che i ladri si erano introdotti dal retro.Il bottino è ancora in via di quantificazione ma visto il numero di confezioni ed il valore dei farmaci prelevate potrebbe ammontare a diverse migliaia di euro. Il mercato nero del farmaco conta un giro d'affari da 22miliardi circa, per questo motivo restano ancora i farmaci più richiesti e più facilmente smerciabili. Inoltre non temono neppure la concorrenza dei farmaci low cost. I furti di farmaci non sono inusuali, ma generalmente ad essere prese di mira sono le farmacie degli ospedali e difficilmente le aziende dedite alla distribuzione. Lo scorso 5 aprile un furto di farmaci venne messo a segno all'interno dell'ospedale di Ceglie Messapica, in quel caso i malviventi portarono via una gran quantità di farmaci destinati ai pazienti sottoposti alle terapie antitumorali. Qualche mese prima, a febbraio , invece, i malviventi colpirono l'ospedale di San Pietro Vernotico. Anche lì, esattamente come accadde a Ceglie, i malviventi si impossessarono di una gran quantità di farmaci per la chemioterapia. All'appello mancavano numerose confezioni di farmaci antitumorali che sul mercato nero avrebbero potuto fruttare migliaia di euro.I carabinieri che all'epoca dei fatti si occuparono delle indagini parlarono di un traffico internazionale di farmaci, un giro milionario, che spesso induce a compiere furti su commissione. Ora non si esclude che anche nel caso del furto nell'azienda brindisina ci sia un collegamento ai traffici internazionali ma soprattutto, visto l'oggetto del furto, che si possa trattare di furto su commissione per andare ad alimentare il mercato nero dei farmaci.
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