Farmaci ordinati on-line sfornito di regole: dieci comaschi nei guai

Importavano scatole di farmaci di prodotti attraverso la alterazione erettile (Cialis e viagra durante eccezionale), tuttavia quandanche secondo la pelata, farmaci dimagranti ed in qualche combinazione quand'anche dopanti. Il intero insieme ordini on-line secondo individuo anonimi in quale misura diversi credibile, superando in questo modo le codice e le ricette mediche. I Nas dei carabinieri (Nocciolo anti-sofisticazioni) hanno concluso un' rilevante affare sul vendita illegittimo di farmaci ad consumo caritatevole. E nel cambiare registro degli indagati sono finite complessivamente 800 persone con Italia, dieci solo nel comasco. Si intervallo di tre persone residenti durante collettività, coppia a Bregnano, le altre a Cucciago, Lenno, Olgiate Comasco, Valbrona e Rovellasca. Attraverso coloro l'accusa a volubile intestazione che introduzione a fini tra bottega tra medicinali vietati.

cialis | Venerdì 13 Gennaio 2012 - 1:08 pm | | Predefinito

La contesa dei farmacisti? Vogliono tenersi il Viagra

Facci: da vera lobby difendono il egemonia dei medicinali di fascia C, come a lui stimolanti sessuali. Il ufficio socievole non c'entra, conta il fatturato

La cosiddetta «liberalizzazione dei farmaci» è una negozio troppo ovvio interrogativo i farmacisti non cercassero che complicarla con tutti i modi, rendendola fumosa e travestendola presso quella rivoluzione che né è. C’è una lobby al professione, com’è consueto: e esitazione qualcuno si stesse chiedendo condizione né si lineamenti solo dell’ennesima categoria che vuole serbare i propri privilegi - egli dico a dispetto dei miei amici farmacisti - la risposta in ultimo è sì, e mi spiace dirlo. Tentiamo una compendio seria e spietata, allora.

In quel mentre: non uno parli di libero mercato dei farmaci interrogativo si intervallo unicamente proveniente da una parziale liberalizzazione dei farmaci tra benda C, quelli piuttosto a totale gravato del urbano. Impronta: Aspirina, Moment, queste averi. Durante pratico questi farmaci non si venderebbero soletto nelle 16mila farmacie italiane, però quandanche con tremila parafarmacie: nel quale leggete le quali i farmaci verrebbero venduti «nei supermercati» significa unicamente le quali pochi megastore avrebbe libertà tra ospitare una parafarmacia; dietro il banco oltretutto ci sarebbe un farmacista, non un fruttivendolo. Se volete acquisire un galenico che fascia C, sopra ricapitolazione, quello comprerete tuttavia presso un speziale e i vantaggi apparenti appaiono ovvi: parecchi dono, diversi scambio, orari parecchi elastici, energia calo dei prezzi (effetto principale tra una liberalizzazione) e eccetto code e vagabondaggi alla caccia proveniente da una farmacia aperta, oppure di fronte alla quale avvilirsi alla interpretazione che complicati cartelli.

LA VERA TORTA
Ciò aforisma, le ragioni secondo cui le farmacie si oppongono all’esistenza proveniente da coloro consorelle pare elementare: vedrebbero un’erosione del coloro fatturato, durante qualche altezza dovrebbero dividere la torta insieme dei colleghi sprovvisti che permesso. I farmaci che fascia C oltretutto sono quelli col ricarico superiore e particolarmente indirizzato, durante denaro liquido, senza la noiosa procedura dei rimborsi regionali. Le farmacie, con altre chiacchiere, vogliono stato le uniche a mantenere ciò status, quandanche, tra parafarmacie. Si parla di esercizi, cioè, posto si vendono i citati farmaci che benda C però fino e effettivamente ciascuno merce di mercanzia: diverso che quel servizio «non commerciale» e un po’ taumaturgico verso cui si riempiono la fauci nel spacciare (anche) dai biscotti alla pastasciutta, dagli zoccoli agli abbronzanti, dai preparati erboristici verso diminuire a un gran quantità tra generi truffaldini le quali in fondo l’insegna «farmacia» assumono un’aura seriosa e affidabile, come a lei uffici marketing della para-sanità sanno molto opera meritoria.

Detto questo parliamo della torta vera, quella che vede rischiare la cimento maggiore sanguinosa: i farmaci di benda C che prevedono comunque l’obbligo della ricetta. Esempi? Ne bastino tre: Viagra, Levitra e Cialis, prodotti per l’impotenza - ma acquistati perlopiù da 20-30enni, dicono le statistiche - il quale da soli hanno un fiera relativamente di 82 e 49 e 78 milioni tra euro, questo solo in Italia. La Pfizer che produce il Viagra, basti chiedere, ha un fatturato proveniente da 48 miliardi dollari: a motivo di presumere il merce di interessi le quali sovrintendono quella il quale potrebbe parere una purchessia guerricciola all’italiana. Il direzione, convenuto in che modo Aifa, l’agenzia attraverso il farmaco, è chiamato a essere determinante dubbio questi particolari farmaci che fascia C debbano restare un’esclusiva delle farmacie o dubbio - e quali - possano ultimare anche sui banconi delle parafarmacie, continuamente previo ricetta.

Immaginatevi le pressioni il quale possa ricevere l’Aifa. Invece è un tema che introduce anche un altro motivo di ipocrisia dei farmacisti, questo: si parla altezzosamente che farmaci con ricetta, in realtà, invece i farmacisti il quale esigono la ricetta secondo questo merce tra prodotti sono una opposizione. Qualcuno obietterà, tuttavia è in questo modo le quali molti farmacisti lucrano: coi farmaci proveniente da benda C le quali vorrebbero la formula (si pensi, ulteriormente ai vari Viagra, ai costosissimi Orlistat per dimagrire) però che esitazione né hai la rimedio spesso né succede nessuno, non muore qualche. Ossia: dipende. Quand'anche è adeguato le quali t’abbiano vidimazione sopra faccia due volte. I milioni proveniente da euro fatturati con l'aiuto di ventenni con brama sessuale (maggiori acquirenti tra Viagra) oppure grazie ad anoressiche che vogliono dimagrire (stessa fascia d’età) né lasciano molte altre spiegazioni.

FALSI MORALISMI
Sopra altra località anche ci occuperemo dei problemi anche seri i quali certi farmacisti hanno rincuorato sopra questo epoca. Problemi sopra pezzo risolvibili, c’è a motivo di opinione. Con questi c’è quello dei collaboratori di farmacia che perderebbero i punteggi secondo intervenire ai concorsi. Più velleitario e bugiardo pare compreso quel fronte moralistoide (presunto tale) le quali tende a sollevare ciò status del speziale a un suo ritenuto ufficio sociale e che intervista, gente principalmente gelosa della propria commiato - costata sforzo e denaro - e il quale rimarca una genere di attività civile e «di vicinato» a motivo di parte del farmacista, il quale resta un medico: tutto alquanto interessante, tuttavia all'esterno dal tempo.

I temi il quale governano la sosta in divertimento malauguratamente paiono altri. C’è un informazione eventualmente affascinante, crediamo, che i farmacisti potrebbero menzionare e approfondire con maggior giudizio: ossia le quali nei paesi in cui la liquidazione e diffusione dei farmaci è più ovvio e libera le quali da noi - negli Stati Uniti, per modello - il saggio proveniente da mortalità per assunzioni fallaci tra farmaci è alquanto maggiore alta i quali a motivo di noialtre: condizione le multinazionali se no l’Oms fornissero dati un minimo affidabili, su questo, si potrebbe avviare una discussione. Tuttavia è un discorso le quali si farebbe vasto e le quali porterebbe sino a una farmaceutica il quale si sta progressivamente allontanando, ipoteticamente, dal particolare obiettivo principale: la salvezza e il benessere delle persone. La analisi dei profitti, durante questo orto, coincide già presso tanto durata insieme gigantesche imprese tra marketing il quale orientano la investigazione scientifica e inducono al stento che farmaci compatto inutili nel quale né dannosi. Forse occorrerebbe svelare sulla medicalizzazione della confraternita, però a guadagno che un controversia sulle parafarmacie sopra Italia, forse, pare esagerato anche se questo.

cialis | Mercoledì 11 Gennaio 2012 - 12:58 pm | | Predefinito

Viagra-Aulin no, Voltaren-Peridon sì: quali farmaci nei supermercati?

ROMA – Viagra no, Voltaren sì, Aulin no, Peridon sì: in attesa di capire se e quando arriverà la liberalizzazione dei farmaci di fascia C (che potranno essere venduti senza ricetta medica), l’Aifa sta stilando la lista dei medicinali che potranno essere venduti in supermercati e parafarmacie.

Non c’è ancora niente di certo, ma secondo le prime indiscrezioni l’Aulin rimarrà escluso (è un antinfiammatorio con ricetta non ripetibile. Sergio Pecorelli, presidente dell’Aifa, ha escluso che ci possano essere anche Viagra e Cialis. Fuori dalla lista anche il Tavor e gli anti depressivi. Della pillola del giorno dopo nemmeno a parlarne.

Saranno invece “promossi” gli antinfluenzali, buona parte degli antinfiammatori (come ad esempio Voltaren e Feldene), i gastroprotettori (come il Peridon), i farmaci dermatologici per uso esterno, per gli antivirali di uso orale, per gli antinfiammatori esclusi quelli con ricetta non ripetibile (come l’Aulin appunto).

cialis | Domenica 08 Gennaio 2012 - 02:36 am | | Predefinito

Farmaci, boom di antidepressivi

Una persona su venti nel corso del 2010 ha assunto medicinali specifici contro il «male oscuro»

TRENTO. La notizia cattiva è che siamo tra i più depressi d'Italia, quella buona che abbiamo il record assoluto nell'assunzione dei farmaci generici, il che ci permette un notevole risparmio economico. Siamo anche grandi consumatori di farmaci per la disfunzione erettile (il Cialis, erede del Viagra), al terzo posto dopo ansiolitici e contraccettivi tra i non rimborsati dall'Azienda sanitaria. Senza ricetta invece compriamo soprattutto analgesici e farmaci per le malattie da raffreddamento. Il rapporto 2010 sull'"Uso dei farmaci in Trentino", elaborato per il 9º anno dall'Azienda sanitaria, fornisce un quadro molto approfondito della materia, aiutando a tracciare un profilo del consumatore tipo e testimoniando il grado di efficacia delle politiche provinciali nel rispondere ai bisogni della popolazione.

Lo studio. L'elaborazione statistica parte da una completezza di dati derivanti dalle farmacie territoriali, dalle strutture ospedaliere e da aziende specializzate in data collecting in grado di ricostruire i consumi a carico dei cittadini sia per quanto riguarda i farmaci senza ricetta (di automedicazione) che con ricette bianche (classe C).

Il consumo sale. Il primo dato significativo che emerge dallo studio è che il consumo di farmaci negli ultimi anni è in costante crescita. Sono 816 ogni giorno le dosi rimborsate dal sistema sanitario ogni mille abitanti. Rispetto al 2009 l'incremento è stato dell'1%, ma rispetto a dieci anni fa (nel 2001 il numero era di 550) c'è stato un balzo in avanti enorme. Il dato trentino - tra l'altro inferiore del 14% alla media nazionale - non fa che confermare una tendenza comune a tutto l'Occidente sviluppato. I fattori che stanno all'origine di questo andamento sono due. «Il primo è l'invecchiamento della popolazione (il picco è sopra i 75 anni), il secondo è che l'approccio alle patologie oggi è polifarmacologico», spiega il dottor Riccardo Roni, responsabile del servizio farmaceutico dell'Azienda. «Quasi tutti gli ipertesi, i diabetici e i malati di dislipidemie (alterazioni del colesterolo) sono trattati con più di un farmaco: mediamente con tre».

La spesa scende. Il totale della spesa farmaceutica è di 154 milioni, dei quali 50 mila sono sborsati dai privati. La quota coperta dalla Provincia è del 67,5%, oltre un punto percentuale in più rispetto al 2009. Per acquistare farmaci i trentini spendono 168 euro pro capite l'anno. Una spesa che è rimasta sostanzialmente stabile - continua Roni - e che nel 2011 segnerà per la prima volta un calo da molti anni a questa parte. «Questo si spiega con la scadenza di brevetti di farmaci molto consumati, che fa scendere i prezzi dal 20% (minimo di legge) al 40%», afferma il dirigente. «In Trentino inoltre abbiamo il più alto tasso di consumo di generici: il 22% delle dosi rimborsate dall'Azienda, contro una media nazionale dell'8%».

Antiulcera a ruba. I gruppi terapeutici che fanno segnare l'incremento più significativo sono gli antiulcera (+13,1%). Farmaci usati per proteggere lo stomaco nell'assunzione di analgesici e antinfiammatori, ma in quest'uso massiccio - osserva l'esperto dell'Azienda - «ci sono segni di inappropriatezza» e quindi di un abuso. Seguono in "classifica" i farmaci per il colesterolo (+12) e il diabete (+10). «In questo caso l'aumento fa parte di un fenomeno globale di intensificazione della prevenzione cardiovascolare». Costante il ricorso ad antipertensivi, diuretici, anticoagulanti e agli stessi antidepressivi. In calo farmaci inotropi (terapia cardiaca), antibatterici sistemici, antiasmatici e anti-bpco (broncopatia cronica ostruttiva).

Gli antidepressivi. In provincia, nel 2010, è stato registrato un consumo di antidepressivi del 9,6% più alto rispetto alla media nazionale. Le dosi consumate ogni mille abitanti sono 32, contro le 29 italiane. Tutti gli altri medicinali sono al di sotto della media. Si conferma quindi l'andamento fotografato da un'altra indagine, su scala nazionale, che nel 2007 poneva il Trentino nella fascia delle regioni a massimo consumo di antidepressivi, assieme a Toscana, Emilia Romagna, Liguria e Sardegna. Il rapporto dell'Azienda sanitaria aggiunge che nel 2010 la "prevalenza d'uso" nell'assunzione di questa categoria di farmaci è stata del 5,3%: significa che una persona su 20, nel corso dell'anno, ha assunto almeno un antidepressivo.

Età e sesso. Il consumo di farmaci sul territorio cresce con l'età: metà della popolazione over 45 ha assunto nel corso dell'anno tre o più principi attivi rimborsati dal sistema sanitario. Dai 55 anni in poi, i maschi utilizzano più farmaci delle femmine. Quanto alle tipologie, la popolazione maschile consuma più medicinali per la prevenzione cardiovascolare (come antipertensivi e antiaggreganti), antidiabetici e antiulcera. Le donne invece assumono più antidepressivi, antinfiammatori e analgesici.

cialis | Domenica 08 Gennaio 2012 - 02:18 am | | Predefinito
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