Come funziona il Viagra femminile?

La Food and Drug Administration americana ha approvato ufficialmente il primo farmaco che tratta i problemi di libidodelle donne. Già ribattezzato Viagra femminile, o Viagra rosa, laflibanserina riguarda disordini che si stima colpiscano una donna su dieci, quelli da “desiderio sessuale ipoattivo”, una mancanza di desiderio in un periodo più o meno lungo che può provocare stress, problemi interpersonali e in alcuni casi depressione. La nota ufficiale della Fda parla di uso per le donne in pre-menopausa. Un percorso, quello di approvazione dell’Addyi, prodotto realizzato dalla Sprout Pharmaceutical nei primi anni del Duemila, piuttosto accidentato, dato che si conclude solo oggi (ultimo giorno burocraticamente utile), dopo essere stato interrotto due volte a causa di pareri negativi di un comitato consultivo. Di recente, poi, c’è stato il voto a favore di 18 membri del comitato contro 6.

 

Anche se è soprannominato Viagra femminile, sono diverse le differenze rispetto al più famoso farmaco per trattare i problemi erettili maschili.

Innanzitutto, la pillola di flibanserina andrebbe assunta ogni sera e non prima dell’atto sessuale (come il Viagra), preferibilmente poco prima di andare a dormire. Un’indicazione, questa, che mira a ridurre gli eventuali problemi di pressione bassa e sonnolenza/sedazione che può causare.

Inoltre, il Viagra è un farmaco usato per trattare la disfunzione erettile che segue un meccanismo semplice per un problema fisico semplice: invia più sangue al pene per tenerlo eretto e presuppone che sia presente il desiderio sessuale. “Un accurato equivalente femminile del Viagra avrebbe dovuto, al limite, agire direttamente sul clitoride” ha commentato Andrew Thomson, psicologo dell’Università della Virginia. La flibanserina, invece, non lavora sui genitali, ma sui recettori del cervello e mira proprio ad aumentare il desiderio sessuale.

La pillola è stata infatti originariamente usata per trattare la depressione e, inizialmente, gli scienziati temevano che avrebbe diminuito, e non promosso, il desiderio sessuale. La sostanza è infatti un agonista 5HT1A e 5HT2A, e condivide meccanismi comuni con l’antidepressivo buspirone. Come agonista 5HT1A promuove il rilascio di dopamina, legata ai meccanismi di piacere e appagamento. Inoltre, la flibanserina promuove anche il rilascio di noradrenalina, che entra in gioco quando si presenta uno stimolo esterno. Al di là di questi dati tecnici, comunque, nessuno è veramente certo di come il farmaco riesca a sollecitare il desiderio sessuale femminile, qualcosa di più sfumato e complicato di un’erezione, essendo il risultato di una danza tra più neurotrasmettitori.

Non mancano, naturalmente, gli effetti collaterali, che hanno alimentato il dibattito sulla flibanserina nei mesi scorsi. Il farmaco può causare ipotensione e perdita di coscienza, rischio che aumenta sensibilmente quando c’è interazione con alcool, la cui assunzione durante il trattamento è perciò controindicata.

È interessante notare, infine, come si conclude il comunicato della Fda: “L’Addyi (flibanserina) è un agonista recettore 1A della serotonina e antagonista recettore 2A, ma il meccanismo per cui il farmaco migliora il desiderio sessuale e i relativi disturbi è sconosciuto”. Segno che, forse, il desiderio sessuale femminile è destinato a restare un mistero.

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